martedì 15 settembre 2015

"Le mie parole sono sassi"

Avete mai riflettuto sul reale significato della parola "comprendere"? Sul suo peso e sulla sua importanza? Quando vi capita di usarla... come vi fa sentire?

La spiegazione del termine è semplice: contenere o capire, derivato dal latino cum/con e prehendere/prendere. 
Ma se ne analizziamo il senso ci rendiamo conto che è più profondo di così, che si tratta di un contenere che include, di un capire che è afferrare e far proprio, e che dallo stesso momento in cui lo afferriamo ridisegna ogni assetto precedente. Comprendere qualcosa permette che quest'ultimo acquisisca un valore superiore, che si apra del tutto al nostro cuore e al nostro intelletto con tutti gli effetti che ne conseguiranno: perché nel momento in cui si comprende qualcosa o qualcuno, in qualche modo che non so,  questa cosa o questa persona diventano parte di noi e costituiscono materia per la nostra crescita interiore; e questa comprensione può avvenire ora con il cuore, ora con la mente, ora anche solo con un abbraccio.

Forse un po' se ne sta perdendo il senso, il valore e l'importanza; forse perché è difficile per molti provare empatia l'un l'altro, alla cui base c'è appunto una profonda comprensione fra due esseri umani in comunicazione fra loro; forse semplicemente usiamo i termini a sproposito perché, troppe volte, non ne conosciamo il significato profondo che si portano dentro.

Le parole, così come gli sguardi, così come i gesti hanno una doppia valenza: il loro significato ha un peso diverso a secondo di chi le pronuncia. Io che con le parole ci gioco da mattina a sera, presto attenzione ai termini che scelgo quando parlo, quando scrivo o anche solo quando penso. Come cantava Bersani "Le mie parole sono sassi"... ma sono anche tante altre cose, come lui stesso diceva, "sono nuvole sospese gonfie di sottintesi", "sono foglie cadute", "promesse dovute", "note stonate", "razzi incandescenti prima di scoppiare", "sono notti interminate, scoppi di risate, facce sovraesposte per il troppe sole", altre volte le mie parole "sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo che non mi riesce di spiegare"... 
Son tutto questo le mie parole, ed è per questa ragione che le scelgo, le curo, le ammaestro e cerco di usarle nel miglior modo io conosca. 

Allora quando mi avvicino a qualcuno e gli dico di comprenderlo, non è qualcosa di buttato lì a caso. Il mio cuore si è aperto al suo e da quel momento in poi, una rete di fili invisibili ci lega senza soluzione di continuità. Non abbiate paura di scoprire il significato intrinseco di una parola. In essa un universo di colori e sfumature vibra da tempo: sta a noi riuscire a dargli la giusta collocazione e il giusto valore. 
Comprendere qualcuno è una forma d'amore e se lo stiamo facendo, siamo già oltre il semplice significato etimologico del termine.

Alla prossima, stay tuned!




2 commenti:

  1. Uno dei tuoi post più riusciti! Grazie davvero, Alessia!

    ( Ho "compreso" molto di ciò che hai espresso... )

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    1. Grazie Giò... non avevo dubbi sul fatto che tu "comprendessi" ;-) !

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