Natale è sempre più vicino: la corsa ai regali è cominciata già da un po', da qualche parte in Italia i bimbi attendono trepidanti che Santa Lucia porti l'acconto dei doni da ricevere, ed io mi guardo attorno un po' stranita, nella mia "nuova" casa vestita a festa.
Ogni addobbo, ogni decorazione... è un pezzettino di vita, la mia, che si è costruita nel tempo: guardare l'albero illuminato è per me come visualizzare la mappa degli anni trascorsi; ogni pallina, fiocchetto o pendente ha la sua storia e ricordo precisamente il momento in cui è stato acquistato, dove e con chi l'ho scelto... lascio che lo sguardo vi scivoli sopra e i visi delle persone che erano con me scorrono come in un album di fotografie. A volte mi soffermo su uno, a volte su un altro, e mi accorgo di quanta storia sia scritta su un semplice albero di Natale.
E così, questa festa, che da piccola era solo ed unicamente un momento di gioia, man mano che gli anni passano acquista connotazioni differenti: la nostalgia degli anni passati, delle persone che per svariate ragioni non ci sono più, di quelle che - malgrado il tempo e le distanze - continuano ad esserci; il sapore agrodolce dei ricordi, di quei momenti in cui per essere felice bastava davvero poco... quel poco che a ben vedere, oggi, era in realtà molto di più di quanto allora potessi percepire; la voglia di riavere tutti vicini, pur sapendo che non è possibile... ma nei giorni che precedono le feste, chissà perché, si sente più forte il profumo delle persone che non abbiamo più accanto a noi.
E lo vivo così, su un'altalena di umori contrastanti: attimi di estrema dolcezza alternati ad istanti di amarezza quasi feroce... perché crescere è anche questo: vedere le due facce della medaglia, sapere che per quanto qualcosa sia stato e, talvolta, continuerà ad esserlo, magico e indimenticabile, ha comunque anche l'altro verso, in cui nostalgia e assenza la fanno da padroni.
Tuttavia, malgrado questo, continuo ad amare il momento della preparazione. Il tirar fuori gli addobbi e l'iniziare a fare il sorriso ebete per ogni decorazione che mi passa fra le mani: alcune hanno subito le ingiurie del tempo e risultano un po' invecchiate, altre, più recenti, fanno sfoggio della loro integrità, altre ancora semplicemente non mi piacciono più, ma continuo a tenerle perché raccontano un pezzettino di vita che non mi va di perdere.
Così, ogni anno, mi ritrovo con le mani immerse in scatoloni polverosi a far la conta dei Natali passati, a pensare a come saranno quelli che devono ancora venire, a chi sarà con me, a chi non c'è più, a chi vorrei accanto e a chi, magari, arriverà...
Così, ogni anno, rivesto a festa la mia casa con la stessa dedizione ed attenzione che negli ultimi dieci anni gli ho dedicato, senza saltarne neppure uno: persino a ridosso di un trasloco, con i colli che invadevano ogni stanza, a casa mia lo scatolone dell'albero fu aperto prima di quelli della cucina...
Così, ogni anno, mentre appendo palline e ghirlande, faccio un salto indietro nel tempo, ma anche un salto avanti... perché mi pervade la speranza che ci siano, dietro l'angolo ad aspettarmi, altri meravigliosi momenti da condividere con le persone che amo.
Ed ora che tutto è al suo posto, che ogni decoro ha una sua collocazione, che le luci sono sistemate ad arte e che la Tramontana soffia forte facendo sentire la rigidità dell'inverno, non mi resta che aspettare Natale...
Alla prossima, stay tuned!
Nessun commento:
Posta un commento