Capitano, poi, quelle
sere in cui, malgrado il sonno e la stanchezza ti accarezzino gli occhi,
proprio non ce la fai ad andare a dormire; e ti metti a pensare a riflettere, a
fare e disfare considerazioni e ad analizzare momenti e situazioni.
In un mese ho di nuovo
ribaltato tutto, cambiato modo di vivere, modificato abitudini e
frequentazioni; mi sono rimessa in gioco, nuovamente in gara, nuovamente in
corsa verso un traguardo che non so esattamente dove sia posto, correndo a
perdifiato verso una meta tanto lontana, quanto tangibile, con un carico di
dubbi e di insicurezze che un po’ zavorrano, ma che sono necessarie, forse, per
non farsi prendere troppo dagli eventi.
Ho conosciuto persone
nuove, meravigliose, ho visto luoghi che non conoscevo, respirato il mare sin
dal risveglio e sognato un po’ guardandolo… A volte al mattino presto, altre al
tramonto: in entrambe le situazioni i pensieri accarezzavano le onde e si
perdevano nei flutti, lasciando dentro quel senso di infinito, che a volte
inebria, altre smarrisce.
Ho iniziato un nuovo
percorso, ho fatto un po’ di conti col passato, ho cestinato molto di ciò che è
stato, altre cose le ho conservate gelosamente e altre sono in fase di
revisione… come quegli oggetti di casa che non usi mai, ma di cui non vuoi
disfarti perché… Di fatto non lo sai neanche tu perché, ma li tieni lì pensando
che prima o poi, presto o tardi, ti serviranno e se non dovessero servirti…
continuerai a spolverarli con la devozione di sempre.
E come mi sento adesso
nemmeno saprei dirlo: foglia al vento, che galleggia nell’aria senza sapere
bene quale sia la sua destinazione, senza sapere come si evolveranno le cose,
dove mi porterà questo danzare libera, senza coreografie, sul palcoscenico
della vita. Per ora chiudo gli occhi e respiro e domande cerco di non farmene…
vivo giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, fra numeri ipotetici e numeri
reali, fra autostrade che finiscono al mare e strade che riportano in città;
fra monili e pietre preziose, in uno scivolare ritmico e cadenzato dal sonno
alla veglia, senza soluzione di continuità.
Certo direi una bugia
se non ammettessi che, a volte, certe situazioni, certe persone, certi momenti
manchino… Ma se era il vuoto che esse dovevano lasciare dietro di sé, chi son
io per non accettarlo?
Così, ad oggi, fra
nuove avventure di cui ignoro i possibili risvolti, una gatta killer sempre più
“schizzata” che è convinta che mi sia fatta un’altra famiglia e torni da lei a
spot, e tanti chilometri in più sulle spalle, sorrido di quei sorrisi stanchi e
un po’ tirati che si fanno quando, pur vedendo che ti manca tutto, sai di non
aver bisogno di niente: ché l’unica ricchezza vera è quella che si ha dentro,
anche se a volte ti sembra poca cosa, anche se a volte non ne capisci la
grandezza, anche se a volte hai paura e vorresti chiedere aiuto, ma poi in
fondo lo sai che, come sempre, basti a te stessa!
Alla prossima, stay tuned!!
Nessun commento:
Posta un commento