lunedì 25 aprile 2016

"Ma poi in fondo lo sai che, come sempre, basti a te stessa"




Capitano, poi, quelle sere in cui, malgrado il sonno e la stanchezza ti accarezzino gli occhi, proprio non ce la fai ad andare a dormire; e ti metti a pensare a riflettere, a fare e disfare considerazioni e ad analizzare momenti e situazioni.

In un mese ho di nuovo ribaltato tutto, cambiato modo di vivere, modificato abitudini e frequentazioni; mi sono rimessa in gioco, nuovamente in gara, nuovamente in corsa verso un traguardo che non so esattamente dove sia posto, correndo a perdifiato verso una meta tanto lontana, quanto tangibile, con un carico di dubbi e di insicurezze che un po’ zavorrano, ma che sono necessarie, forse, per non farsi prendere troppo dagli eventi.

Ho conosciuto persone nuove, meravigliose, ho visto luoghi che non conoscevo, respirato il mare sin dal risveglio e sognato un po’ guardandolo… A volte al mattino presto, altre al tramonto: in entrambe le situazioni i pensieri accarezzavano le onde e si perdevano nei flutti, lasciando dentro quel senso di infinito, che a volte inebria, altre smarrisce.

Ho iniziato un nuovo percorso, ho fatto un po’ di conti col passato, ho cestinato molto di ciò che è stato, altre cose le ho conservate gelosamente e altre sono in fase di revisione… come quegli oggetti di casa che non usi mai, ma di cui non vuoi disfarti perché… Di fatto non lo sai neanche tu perché, ma li tieni lì pensando che prima o poi, presto o tardi, ti serviranno e se non dovessero servirti… continuerai a spolverarli con la devozione di sempre.

E come mi sento adesso nemmeno saprei dirlo: foglia al vento, che galleggia nell’aria senza sapere bene quale sia la sua destinazione, senza sapere come si evolveranno le cose, dove mi porterà questo danzare libera, senza coreografie, sul palcoscenico della vita. Per ora chiudo gli occhi e respiro e domande cerco di non farmene… vivo giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, fra numeri ipotetici e numeri reali, fra autostrade che finiscono al mare e strade che riportano in città; fra monili e pietre preziose, in uno scivolare ritmico e cadenzato dal sonno alla veglia, senza soluzione di continuità.

Certo direi una bugia se non ammettessi che, a volte, certe situazioni, certe persone, certi momenti manchino… Ma se era il vuoto che esse dovevano lasciare dietro di sé, chi son io per non accettarlo?
Così, ad oggi, fra nuove avventure di cui ignoro i possibili risvolti, una gatta killer sempre più “schizzata” che è convinta che mi sia fatta un’altra famiglia e torni da lei a spot, e tanti chilometri in più sulle spalle, sorrido di quei sorrisi stanchi e un po’ tirati che si fanno quando, pur vedendo che ti manca tutto, sai di non aver bisogno di niente: ché l’unica ricchezza vera è quella che si ha dentro, anche se a volte ti sembra poca cosa, anche se a volte non ne capisci la grandezza, anche se a volte hai paura e vorresti chiedere aiuto, ma poi in fondo lo sai che, come sempre, basti a te stessa!

Alla prossima, stay tuned!!

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