domenica 13 marzo 2016

"I shin den shin - Da cuore a cuore"






E poi ci sono quelle notti in cui non c’è verso: non riesci a dormire! Ti giri e ti rigiri, ti racconti le fiabe della buonanotte che ascoltavi da bambino, pensi di addormentarti e poi… occhi spalancati nel buio della stanza e un flusso di coscienza che continua a scorrere incessante.

Ma capitemi: non sono pensieri che strozzano il fiato, non quelli che ci divorano dall'interno. Sono quel genere di pensieri che ti fanno vibrare di intenzioni, che ti strappano al sonno perché vorresti fosse già domani; sono quei pensieri che ti caricano di energie positive e di voglia di fare, vedere, conoscere, sperimentare! Un flusso di coscienza, che ti attraversa come scariche di elettricità, che ti fa guardare con occhi nuovi a te stesso, che ti fa sentire come pervaso di luce.

E vi assicuro che non faccio uso di stupefacenti! Semplicemente è così perché ho imparato ad ascoltarmi, perché ho scoperto che il mio sorriso è molto più in profondità rispetto a quello che potete vedere sul mio viso; ho scoperto quel patrimonio di felicità che mi porto dentro, che tutti abbiamo, ma che spesso lasciamo spegnersi come un fuoco che non viene più alimentato.

Non esiste una formula magica, non esiste un libretto di istruzioni: esistiamo noi ed il nostro potenziale di energia; esistiamo noi e la nostra fiamma vitale. E sebbene, a volte, essa sembri offuscarsi… in realtà, tenetelo presente, è solo un po’ di vento che ci sta soffiando sopra perché diventi ancora più grande.

Sono le 3.30 del mattino: il silenzio della città è, a tratti, surreale! Percepisco nitidamente il ticchettare dell’orologio a parete, il mio respiro, il rumore delle dita sulla tastiera… ed è qualcosa di meraviglioso godere di questi attimi in cui tutto il mio piccolo mondo dorme, ma io ho il privilegio di osservarlo e, in un certo senso, di goderne in maniera esclusiva.

E con la mente viaggio, accarezzo il viso di una persona cara, le sistemo le coperte, la abbraccio: uno di quegli abbracci “i shin den shin”, che nella pratica zen significa “da cuore a cuore”, che è qualcosa di più alto di un mero avvicinarsi di corpi e intrecciarsi di braccia… si tratta di un concetto più ampio, che nulla ha a che vedere con la fisicità terrena, un qualcosa di intimo e profondo che si condivide quando smettiamo di attaccarci ai nostri desideri, ai nostri rancori, ai nostri insoluti; quando insomma siamo pronti tanto a dare quanto a ricevere.


Credo si possa sintetizzare così la mia insonnia di questa notte: sto donando energia e ricevendo energia; sto donando amore e ricevendo amore; credo che sia questa l’essenza di questo flusso di pensieri e tutto ciò mi fa star bene… prendere coscienza delle cose corrisponde, penso, a un risveglio dell’anima. E adesso lo so: “la Conoscenza è un sentiero che ha un cuore”.

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