E poi ci sono quelle
notti in cui non c’è verso: non riesci a dormire! Ti giri e ti rigiri, ti
racconti le fiabe della buonanotte che ascoltavi da bambino, pensi di
addormentarti e poi… occhi spalancati nel buio della stanza e un flusso di coscienza che continua a scorrere incessante.
Ma capitemi: non sono
pensieri che strozzano il fiato, non quelli che ci divorano dall'interno. Sono
quel genere di pensieri che ti fanno vibrare di intenzioni, che ti strappano al
sonno perché vorresti fosse già domani; sono quei pensieri che ti caricano di
energie positive e di voglia di fare, vedere, conoscere, sperimentare! Un
flusso di coscienza, che ti attraversa come scariche di elettricità, che ti fa
guardare con occhi nuovi a te stesso, che ti fa sentire come pervaso di luce.
E vi assicuro che non
faccio uso di stupefacenti! Semplicemente è così perché ho imparato ad
ascoltarmi, perché ho scoperto che il mio sorriso è molto più in profondità
rispetto a quello che potete vedere sul mio viso; ho scoperto quel patrimonio
di felicità che mi porto dentro, che tutti abbiamo, ma che spesso lasciamo
spegnersi come un fuoco che non viene più alimentato.
Non esiste una formula
magica, non esiste un libretto di istruzioni: esistiamo noi ed il nostro
potenziale di energia; esistiamo noi e la nostra fiamma vitale. E sebbene, a
volte, essa sembri offuscarsi… in realtà, tenetelo presente, è solo un po’ di
vento che ci sta soffiando sopra perché diventi ancora più grande.
Sono le 3.30 del
mattino: il silenzio della città è, a tratti, surreale! Percepisco nitidamente
il ticchettare dell’orologio a parete, il mio respiro, il rumore delle dita
sulla tastiera… ed è qualcosa di meraviglioso godere di questi attimi in cui
tutto il mio piccolo mondo dorme, ma io ho il privilegio di osservarlo e, in
un certo senso, di goderne in maniera esclusiva.
E con la mente viaggio,
accarezzo il viso di una persona cara, le sistemo le coperte, la abbraccio: uno
di quegli abbracci “i shin den shin”, che nella pratica zen significa “da cuore
a cuore”, che è qualcosa di più alto di un mero avvicinarsi di corpi e
intrecciarsi di braccia… si tratta di un concetto più ampio, che nulla ha a che
vedere con la fisicità terrena, un qualcosa di intimo e profondo che si
condivide quando smettiamo di attaccarci ai nostri desideri, ai nostri rancori,
ai nostri insoluti; quando insomma siamo pronti tanto a dare quanto a ricevere.
Credo si possa
sintetizzare così la mia insonnia di questa notte: sto donando energia e
ricevendo energia; sto donando amore e ricevendo amore; credo che sia questa l’essenza
di questo flusso di pensieri e tutto ciò mi fa star bene… prendere coscienza
delle cose corrisponde, penso, a un risveglio dell’anima. E adesso lo so: “la
Conoscenza è un sentiero che ha un cuore”.
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