Un altro anno volge al
termine: bilanci, considerazioni,
consuntivi… come per un’azienda consulti il “businnes plan” compilato lo scorso
anno di questi tempi, spunti gli obiettivi raggiunti, sottolinei quelli che hai
mancato, ti fai due conti, (s)ragioni su cosa è andato storto o poteva andare
meglio, ti fai ancora altri due calcoli e pianifichi per l’anno nuovo…
No! Non è vero! Non è così che
farò! In effetti, quest’anno qualcosa è andato diversamente da come avevo pianificato, non
per mia volontà, non per altrui volere, solo per caso… ho avuto un incidente a
ridosso di Natale, ho distrutto l’auto, mi sono fatta male, ho trascorso le mie
feste in compagnia di un collare ortopedico, cortisone e antiinfiammatori, ho
avuto e sto avendo tempo per riflettere su cosa sia andato storto, ringraziando
l’Universo, Dio, o chi per Lui, di
essere ancora qui… ed una cosa è certa! La vita è troppo fugace per essere
vissuta in maniera leggera e inconsapevole.
Non vi mollerò sul piatto il
solito sermone su quanto sia preziosa la vita… ma sono 10 giorni che fatico ad accennare anche solo
un sorriso, che la notte dormo poco e male, che cerco di ascoltarmi l’anima e
mi sento solo le contratture, ma sono arrivata ad una conclusione: io non
voglio passare il resto dei miei giorni a pianificare, programmare, stilare
liste e ritrovarmi alla fine dell’anno con in mano una serie di punti a marcare
ciò che ho fatto bene e ciò che ho fatto male! Se le cose non fossero andate
bene, come tutto sommato sono andate, io
ora non sarei qui a scrivere, a raccontarmi…
Con questo non voglio dire che
lascerò tutto al caso, ma che gli darò il giusto peso! Perché la terra non è così
lieve come te la raccontano: quando ti vedi scivolare addosso una valanga, in
un istante, pensi a tutte le cose che non hai vissuto, che avresti voluto fare,
dire… pensi alle persone che non hai avuto il tempo di amare come vorresti,
pensi alle mani che non hai mai più stretto, agli occhi che avresti voluto
vedere ancora una volta… e il tutto avviene in infinitesimali frazioni di
secondi, fra l’istante in cui sai ancora di esserci, quello in cui non sai se
ci sarai più, e il momento in cui prendi consapevolezza di esserci ancora.
Quindi non vale la pena, alla
fine dell’anno, angosciarsi per quello che avrei potuto fare meglio, non
contano i punti accumulati sulla schedina che avevo compilato 12 mesi fa, non
contano gli obiettivi raggiunti e quelli sfumati… conta però la
determinazione che comunque ho avuto nel cercare di raggiungerli, conta l’entusiasmo
con cui ho affrontato le mie piccole sfide quotidiane, conta quella incredibile
pulsione a mettermi in gioco, sempre e malgrado tutto…
E conta, più di ogni altra cosa, l’aver
imparato che le cose preziose per me sono il sorriso sul volto di mio padre quando
mi ha vista scendere dall'ambulanza ancora intera, l’abbraccio di mia madre
quando mi ha vista tornare a casa, lo sguardo di mia sorella pieno di ansia e
di apprensione, la mia famiglia tutta - che per quanto poco riesca a goderla -
è la mia eredità di gioia… e gli amici, i colleghi, e tutto quello che mi
circonda nella sua ineffabile bellezza e imperfezione.
Allora, in conclusione, per
questo nuovo anno che è alle porte auguro a me stessa e a voi tutti un’unica
cosa: VIVETE COSI’…. “COL SOLE IN FRONTE”! Tutto il resto è fuffa!
Buon Anno!
Alla prossima, stay tuned!!!