lunedì 24 agosto 2015

Tutti in coda appassionatamente

Serata con amici… che si fa, che non si fa… dopo una serie di ipotesi vagliate, escluse, valutate e rivalutate, si decide – mio malgrado – di andare a ballare. Certe volte mi domando perché debba esserci una democrazia anche in questi casi, quando un sano dispotismo che imponga il mio volere, quanto meno per anzianità, sarebbe la soluzione migliore. In ogni caso alla fine capitolo visto l’entusiasmo degli altri componenti del gruppo e partiamo alla volta di questa “serata disco” (e tunz e tunz e tunz… prendete nota che questa dovrebbe essere la colonna sonora con cui accompagnare la lettura del post).

L’avventura inizia già quando si arriva in prossimità del luogo, con un’interminabile coda per trovare il parcheggio; chiamati a raccolta in aiuto tutti gli dei pagani che vi vengono in mente, riusciamo a mollare le auto e a dirigerci, con le migliori intenzioni, verso l’ingresso.

Altra coda interminabile per entrare: fra liste e mica liste, privé e mica privé, tesserati e non tesserati… quando riesci a varcare la soglia ti sembra quasi una conquista, tale da inserirla di diritto nel tuo curriculum vitae come nota di merito.

Se malauguratamente, avendo trascorso un tempo non quantificabile ad aspettare, la natura fa il suo corso e senti la necessità di espletare un bisogno fisiologico… rassegnati! Metà della serata la passerai davanti alla porta del bagno… poi si sa, le donne vanno sempre in bagno in coppia, per cui se anche tu non ravvisassi la necessità di farla, ma la tua amica sì… resti lì, di fronte a quella porta maleodorante, a guardare la tua vita che passa mentre tu aspetti di andare in bagno e in tutto questo non dimenticate mai l’assordante e tunz e tunz e tunz!

Ora, finalmente, può cominciare la serata, ma prima di buttarsi in pista, l’ultima fatica… prendere da bere: e che ve lo dico a fare? C’è da mettersi in fila, pure là… e mentre sono in coda inizio a guardarmi attorno e ad analizzare la fauna che popola quel luogo! Di solito ammiro chi osa nel vestire e se ne frega di tendenze, forma fisica e diktat modaioli, ma vi giuro! Io ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare!!! Ve la ricordate l’elegante sobrietà che caratterizzava i costumi e i personaggi del Rocky Horror Picture Show??? Ecco! Era niente al confronto di ciò che si aggirava là indisturbato, l’altra sera.

Dopo lo shock dovuto al rendermi conto che con il mio abitino, per quanto grazioso e in perfetta sintonia con il mio stile, là dentro sembravo Maria Montessori versione grunge, ma sempre Maria Montessori, devo ammettere di essere rimasta piuttosto spaesata, tanto da cercare un’altra coda dietro cui mettermi in fila, anche se non c’era più niente per cui mettersi ad aspettare.

Va beh, poi la serata ha fatto il suo corso… c’è stato chi si è divertito e chi meno, chi ha ballato e chi no, chi ha buttato le basi per avviare uno studio antropologico sugli usi e i costumi del popolo della notte, chi ha chiamato uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale per ragionare con uno specialista sulle dinamiche che si sviluppano in questi contesti e chi da oggi è in terapia per superare il trauma di aver visto Maria Montessori che, con uno Japan Ice in mano, cercava di diffondere il suo metodo educativo … ma alla fin fine siamo stati bene: l’importante era stare insieme, in coda per qualcosa, ma tutti insieme (e tunz e tunz e tunz) !!!


Alla prossima, stay tuned!

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